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Questo Blog nasce come punto di incontro fra menti in divenire che hanno necessità di conoscere andando al di là dei concetti e delle forme convenzionali.

mercoledì 11 settembre 2013

L'Orlo del Baratro

In questi giorni siamo sotto attacco mediatico su una possibile guerra contro il prossimo stato "canaglia"; il cattivo di turno, al secolo, Assad ha utilizzato armi chimiche contro la propria popolazione, per questo va neutralizzato!



La pax americana continua a spadroneggiare in tutto il globo! accettiamo serenamente dichiarazioni femminili ( ma che donna auspicherebbe mai una guerra!?!!?) di una democratica, Hillary Clinton la quale spera nell' appoggio del congresso alla nuova missione di pace dell'ex premio Nobel Barak Obama.
Tutto questo ci sembra normale: ormai l'America ci ha abituato al solito copione. Ciclicamente prepara una guerra per accrescere il predominio sulla Terra facendocela passare sempre come un tentativo di aiutare una popolazione in difficoltà, liberandola dal tiranno sanguinario al potere (vale sempre la vecchia canzone è tutta colpa di Al Qaeda).
A differenza di tutte le altre volte, però, il contesto di questa nuova azione bellica è decisamente diverso: Damasco ha l'appoggio della Russia e dell'Iran. Il timore, che questa possa diventare davvero una guerra mondiale, esiste!


Barack Obama è consapevole dei rischi e in cuor suo sa che, difficilmente, potrà dar seguito alle sue distorte visioni imperialistiche! quello che davvero vuole è spaventare  i suoi avversari facendo vedere i "muscoli". Ma la domanda che mi pongo io oggi è perché gli uomini nel 2013 pensano alla guerra come una possibile soluzione? tutto il dolore che queste hanno portato all'umanità nei secoli passati non dovrebbe indurci ad una riflessione seria sul fatto che la guerra è sempre la risposta sbagliata ad un conflitto? probabilmente per molti essere umani questo dolore non è stato sufficiente; la loro miopia ( nel caso specifico quella americana) può causare danni irreparabili.


Vorrei fare un passo in più e andare alle vere ragioni che portano i nostri simili a queste nefaste decisioni: perché abbiamo inventato la guerra?
Partirei da una conversazione avuta questa estate con un amico proprio sul tema del post di oggi.
Sostanzialmente parlavamo del fatto che durante lo stato di guerra è accettato uccidere il nostro nemico. La solita filastrocca che si racconta in questi casi è : Mors tua Vita mea! E' già visto che il nostro nemico ci ucciderebbe lui per primo, sono giustificato ad ucciderlo io!
Durante un periodo di pace invece, è un grave peccato uccidere: già, infatti l'omicidio è un reato penale e chi lo compie rischia il carcere ( in altre nazioni anche qualcosa di peggio). Ma la morte è diversa?? cosa cambia?? L'azione più grave che un uomo può fare è uccidere un suo simile: non esistono ragioni che possono giustificare un gesto del genere. Se tutti noi comprendessimo questo semplice fatto, vivremmo su un altro pianeta! il sonno nel quale viviamo quotidianamente, ci porta a pensare che esistono omicidi "accettabili": indubbiamente la vera guerra da vincere perognuno di noi è cancellare questa idiozia dal proprio cuore!
Per riuscire a capire la guerra dobbiamo essere in grado di "osservarci": noteremmo infatti che i semi della guerra sono in ognuno di noi e sono li, sempre attivi, pronti a crescere alla prima giustificazione esterna.
L'esterno è una proiezione dell'interno, per cui le ragioni di questa guerra vanno trovate in noi, nel nostro modo di affrontare il mondo e di relazionarci con i nostri simili. Finché saremo convinti della necessità di imporci sugli altri, di avere potere, di accumulare ricchezze cadremo sempre in questo gioco: NOI SIAMO I RESPONSABILI DELLA GUERRA! la strada è quella di riuscire a modificare il nostro spazio psicologico cercando di mettere alla porta stati mentali come l'avidità, l'invidia, l'ambizione...la violenza!

Siamo noi i veri criminali sempre disposti a giudicare gli altri per i nostri rendiconti: sempre disposti a tutto pur di salvare noi stessi e l'immagine che gli altri si sono fatta di noi.
Pertanto la guerra non è che una versione della nostra vita più estremizzata, ma di fatto il conflitto è sempre presente in noi: siamo sempre pronti a distruggere i nostri avversari, anzi insegniamo a nostri figli che questo modo di fare è proficuo e deve essere perpetrato se vogliamo "contare" qualcosa in questo mondo.
Vedete l'America è solo un esempio, ma il suo modo di fare è valido in tutto il globo: amiamo spesso una pezzo di straccio colorato ( la chiamiamo bandiera) e confondiamo noi stessi con nazionalismi, ideologie e religioni istituzionalizzate! ma non ci rendiamo conto che tutto questo porta solo inimicizie e conflittualità! Che differenza c'è fra un cristiano e un musulmano?? Assolutamente nessuna, entrambi sono esseri umani!eppure uomini cinici e senza scrupoli distorcono antichi insegnamenti per farci distruggere a vicenda in nome di Dio...come si può essere più coglioni?? Ogni religione parla di amore e il cristianesimo, in particolare, arriva a spiegare cos'è l'Amore Cosmico...dovremmo riflettere più profondamente questa Verità! Come possono differenze di dogmi e superstizioni (perché per la maggioranza di noi questa è religione), allontanarci dagli altri esseri umani; se diventassimo "seri" nei confronti della religione capiremmo che le differenze non esistono e che non servono capi religiosi che ci dicano cosa fare e quando farlo. Questo ci porterebbe ad un un reale senso religioso...
Sinonimo di guerra è violenza: siamo tutti violenti! è triste rendersene conto, soprattutto per quelli che parlano di amore e comprensione...la verità è che la violenza è insita in noi e la guerra evidenzia il nostro reale stato interiore. Durante una guerra infatti, ci sentiamo legittimati ad dar sfogo a nostri peggiori sentimenti, è come se le regole che esistono quotidianamente venissero "sospese" e ognuno di noi può fare tutto ciò che vuole senza rischiare nulla! ma se questa violenza non fosse così radicata in noi, come potrebbe venir fuori in questi momenti? I SANTI di ogni epoca ci hanno ingannato: ci siamo fatti fregare da chi ci sembrava più sincero di noi.
Il loro "non fare questo e non fare quello"ci ha portato sulla strada sbagliata, perchè ognuno di noi, invece di capire le radici della propria mente, MENTE  a se stesso comportandosi in maniera diversa da quello che è realmente! in questo modo siamo perennemente in trappola, in una gabbia senza uscita!
La strada non è quella di "sbarrare" quello che siamo, ma di cercare di capire come siamo fatti! è solo osservandoci in maniera neutra, che possiamo diminuire il nostro livello di conflittualità e trovare una maggiore pace in noi stessi; così possiamo irradiare questo nuovo stato verso tutto il nostro ambiente e far davvero dimenticare la guerra.