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lunedì 11 marzo 2013

La strada della vendetta è "Senza Ritorno"

Nella vita quotidiana ci capita sempre di interagire con gli altri per i più disparati motivi: lavoro, amicizia, amore etc. Possiamo dire che la vita sociale è, sostanzialmente, entrare in contatto con altri simili e scoprire che l'altro non è poi molto diverso da noi.

Sicuramente questo è il bello di essere sulla Terra e stando insieme agli altri si possono scoprire moltissimi aspetti legati a noi stessi ( questo era il vero messaggio di Buddha non certo quello di vivere separati in qualche grotta da eremita).
Relazionandoci con gli altri emergono aspetti di noi come; paure, conflitti, nevrosi, compassione, amore e ogni altro genere di sentimento ed emozione sia in senso positivo che ,purtroppo, in senso negativo.

Vivendo, pertanto, faremo una gamma incredibile di esperienze imparando moltissimo sulla natura umana in generale. E' perfettamente normale commettere errori: alcuni saranno con dolo ma molto spesso può succedere di commettere errori senza accorgersene ( bè se fossimo in grado di comportarci perfettamente e di valutare ogni nostra scelta non saremmo qui!).
Questo post nasce appunto in questo momento: come dobbiamo comportarci verso qualcuno che ci ha fatto un torto? per dirla in un altro modo dobbiamo vendicarci oppure è possibile un'altra strada?
qualche giorno fa leggevo su facebook che a forza di "occhio per occhio" si diventa tutti ciechi! :)
Il messaggio era volutamente ironico ma indubbiamente rende chiaro il messaggio che vuole dare; la strada della vendetta è senza ritorno.
Cerchiamo di addentrarci nel significato reale che c' è dietro a frasi come "porgere l'altra guancia" oppure "perdonare i nostri nemici" o ancora come declamato nel Padre Nostro: " E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori..."
Indubbiamente Cristo non era un autolesionista, non andava professando l'idea di farsi malmenare dal primo deficiente che passa; il reale significato di quelle frasi si riferisce a COLUI CHE PERDONA!
Facciamo un esempio chiarificatore: qualcuno mi fa qualcosa indubbiamente brutta ( in questo senso intendo oggettivamente cioè un torto davvero misurabile) allora quello che automaticamente scatta i noi è un desiderio di rivalsa nei suoi confronti. Vogliamo pareggiare i conti subito da qui il desiderio incontrollabile di vendicarsi...
Fintanto che non riusciamo, secondo il nostro giudizio, a colmare il torto subito non siamo sereni e questo ci fa vivere male; questo desiderio di rivalsa ci imprigiona in una dinamica senza uscita e in un legame incredibile verso la persona che ci ha fatto, a nostro parere, del male!

Alcuni preferisco la classica vendetta, per cui vogliono rifare il torto; altri vogliono le "scuse ufficiali" cioè che questa persona si umili di fronte a loro ammettendo in maniera inequivocabile la sua mancanza.
Come spesso si dice il risultato non cambia: il senso è il legame profondo che resta e che si autoalimenta con il nostro risentimento insieme poi con una serie di altre emozioni negative che sono profondamente nostre. Pertanto la situazione specifica che viene a crearsi mette in luce una nostra reale mancanza ( vediamo nell'altra persona qualcosa di nostro come nella famosa frase di Herman Hesse: "quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che è dentro di noi").
Pertanto dobbiamo partire sempre dalla legge dello specchio per valutare le situazioni specifiche che incontriamo sulla nostra strada; questo ci permette anche di analizzare più oggettivamente il mal torto e depenalizzare il nostro personale carnefice. Adesso ritornerei sul tema del perdono e su quello che succede quando perdoniamo davvero qualcuno ( sullo specchio e sulle sue sfaccettature ci torneremo).
Qui è l'incredibile innovazione portata dal Cristo quando nei vangeli leggiamo: vi porto una Legge Nuova. Quando perdoniamo qualcuno dobbiamo necessariamente lottare contro noi stessi e contro la nostra personale soddisfazione che vorrebbe la vendetta; il meccanismo automatico c'è, siamo noi che ,coscientemente, vogliamo andare oltre e non fermarsi all'ovvio. Qui si trova anche l'aspetto essenziale di mettersi sotto "Influenze Nuove" ( non essere più schiavi della Luna..); per chi non conosce l'argomento consiglio qualche video sempre del canale GruppoNosce sull'argomento Raggio di Creazione.
In ogni caso il Perdono è un atto cosciente: dobbiamo davvero volerlo per riuscire non è sufficiente perdonare sulla carta, deve esserci tutto il nostro intento. Sintetizzando diciamo che va fatto con il "Cuore".
Quando riusciamo sentiremo in noi una grandissima liberazione che ci permette di andare oltre di non dover più continuare sulla strada vecchia e dissestata: è reale AUTO-GUARIGIONE.


Vedremo i limiti del nostro vivere fino a quel momento e che eravamo davvero stupidi a ragionare in quel modo vecchio e superato! insomma dopo il vostro primo reale perdono iniziate a provare un entusiasmo incredibile sarete come invasi di una freschezza senza precedenti perché siete riusciti ad abbandonare le zavorre che vi tenevano bloccate in un mondo "in bianco e nero" che credevate essere l'unico possibile!

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